Fornaciari Luciano “Slim” (1925 – 1944)
Lo studente reggiano Luciano Fornaciari, capo servizio di Brigata, cadde nelle mani dei tedeschi il 31 luglio 1944, durante le manovre di spostamento di alcuni distaccamenti al Passo della Cisa, nel tentativo di precedere il nemico. Si offrì volontariamente di portare in sella ad un mulo il mortaio che non voleva abbandonare.
Giunto sul posto fu catturato dai tedeschi, poi condotto a Febbio e li immediatamente fucilato nella zona di Montefiorino (Modena). Non soddisfatti, i suoi aguzzini lo impiccarono a testa in giù nel centro del paese, lasciandolo esposto come avvertimento per la popolazione. Anche il parroco di Febbio, amico dei partigiani, dovette nascondersi per non subire la rappresaglia nazista. Dopo qualche giorno, gli abitanti del paese durante la notte, lo tolsero dalla pianta dov’era stato impiccato e lo seppellirono in fretta sotto ad un lieve strato di terra. Furono Aldo Salvarani e Giuseppe Carretti, avvertiti dell’accaduto dalla sorella di Cipro, a dare una degna sepoltura al povero Slim. Toccante la testimonianza di Aldo, che ricorderà quell’azione temeraria compiuta insieme a Carretti, per onorare il giovane amico :”una sera, cercando di non farci vedere dai tedeschi poco lontani, attraversammo la Val d’Asta e raggiungemmo Febbio. Con l’aiuto degli abitanti lo disseppellimmo, scavammo prima con le palette e poi con le mani. Affiorò il suo viso tumefatto ed irriconoscibile, lo pulii dalla terra piano con le mani, ma mi restavano sempre appiccicati brandelli di pelle e dei capelli. Poi lo adagiammo nella cassa e lo portammo nella chiesa poco distante. Ma io ebbi bisogno che Carretti mi guidasse”.
Per il suo eroico comportamento, Luciano Fornaciari verrà decorato con la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria.