Bondi Domenico “Fioravante” (1908-1945)

 

Nato a Morsiano di Villa Minozzo, l’8 settembre 1943 Domenico Bondi prestava servizio nella Legione carabinieri di Bologna già da 16 anni.Alla fine dello stesso mese di settembre si rese però immediatamente conto che avrebbe dovuto giurare fedeltà alla costituenda Repubblica sociale con a capo Mussolini, così disertò, rifugiandosi a Morsiano, il suo paese natale. Qui entrò in contatto con gli ufficiali antifascisti dell’Arma, Antonio Ganci e Pietro Guarnera, che comandavano la formazione partigiana “Gufo-Spera”. Svolse assidua attività di propaganda sui giovani del posto, incitandoli a non presentarsi ai bandi della Rsi e tantomeno al servizio del lavoro. Si prodigò inoltre a fare opera di convincimento presso i contadini, affinchè si rifiutassero di consegnare i loro prodotti agricoli all’ammasso. Successivamente Bondi prese contatti con i partigiani di “Armando” ed entrò a far parte della 26° Brigata Garibaldi con il nome di battaglia “Fioravante” ed il ruolo di Intendente di Brigata. Partecipò a diversi scontri armati, ma soprattutto mantenne i collegamenti tra le formazioni bolognesi, modenesi e reggiane. Nel corso di una missione venne catturato dai tedeschi il 12 gennaio 1945 a Secchio, torturato per giorni ed infine fucilato a Ciano d’Enza il 26 gennaio 1945. Decorato con la Medaglia d’Oro alla memoria al Valor Militare con questa motivazione: “Dopo l’armistizio, scelta la via dell’onore e del dovere, si distinse per redditizia ed indefessa attività organizzativa ed informativa e per doti di combattente, sicuramente provate in difficili e numerose circostanze. Caduto in mano al nemico rivendicò a viso aperto la sua qualifica di carabiniere e di partigiano. Sottoposto a stringenti e tormentosi interrogatori e lungamente torturato, fu fedele al segreto ed incrollabile nella fierezza della sua fede. Portato davanti al plotone di esecuzione, morì gridando: “Viva l’Italia!” “.
A Domenico Bondi è stata intitolata una via nel suo paese di nascita.