Premesso che, ancora una volta, una certa stampa ed alcuni esponenti politici sono pronti ad occuparsi dell’ANPI (anzi, addirittura a scoprirne l’esistenza) solo quando insorgono problemi e si presentano occasioni per criticarla, la vicenda di Latina merita una netta presa di posizione da parte di questa Segreteria.
Stiamo facendo migliaia di manifestazioni in tutta Italia per il NO, abbiamo sempre ribadito che il nostro unico obiettivo è quello di impedire uno stravolgimento della Costituzione e che la campagna referendaria deve essere civile e ordinata. E in effetti l’ANPI la sta affrontando con le sue bandiere e la sua autonomia, fermi restando i rapporti di collaborazione con il comitato per il No e con alcune associazioni particolarmente vicine, come CGIL, ARCI, Libertà e Giustizia, ecc.
Deploriamo, dunque, che a Latina vi sia stato qualcuno che ha battuto una strada diversa, sia per dichiarazioni sbagliate e improvvide, sia per la presenza stessa ad un presidio che confligge con l’impostazione nazionale dell’ANPI tesa all’informazione e al dialogo civile sul merito; e deploriamo ancora di più che la nostra gloriosa bandiera si sia trovata esposta a contiguità e vicinanze assolutamente insopportabili e improponibili. Non è questa la nostra linea, a cui – del resto – si sta attenendo tutta l’ANPI nel suo complesso.
La nostra Associazione, a livello provinciale, si è già nettamente dissociata. Dissociazione che l’ANPI Nazionale condivide in modo fermo e assoluto.
Provvederà il Comitato provinciale di Latina ad accertare, anche attraverso una discussione approfondita, come siano andate realmente le cose. Sarà l’occasione non solo per adottare o proporre agli organismi nazionali le misure necessarie ma anche per ribadire che la linea dell’ANPI è e deve restare quella già tracciata, come sopra indicata, senza eccezioni o deviazioni di sorta.
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI
Roma, 9 novembre 2016