Enrico Lelli ci ha lasciati!

Mar 16, 2014

Sabato 15 marzo 2014 è scomparso, all’età di 91 anni, il partigiano e dirigente scolastico Enrico Lelli. Era nato il 13 novembre del 1922 a Reggio Emilia, in una famiglia operaia. Diplomato maestro, intraprese la professione di insegnante elementare già nell’anteguerra.

Nel luglio 1942, superato l’esame di maturità presso il Liceo scientifico di Reggio Emilia e avendo vinto il concorso per diventare maestro elementare di ruolo, si iscrisse alla Facoltà di Matematica e Fisica all’Università di Parma.

Nel febbraio del 1943 fu chiamato alle armi nel Reparto Allievi ufficiali del 4° Regt. Artiglieria d’Armata di Piacenza. Il reparto di Piacenza, nel luglio 1943, fu trasferito a presidiare la costa del Mar Tirreno, tra Terracina e il Monte Circeo dove lo colse l’8 settembre, l’Armistizio.

“Noi e tanti altri soldati racconta
– in una memoria pubblicata sul Notiziario dell’ANPI – siamo partiti per tornare a casa. Io e altri due il mattino seguente camminavamo per l’Agro Pontino bonificato ma senza alberi. A grande distanza abbiamo visto un’auto di fascisti che arrestavano i soldati. Ci siamo rifugiati nella casa di un contadino originario di Rovigo, che ci ha nascosti e nutriti fino al 13 settembre quando in due (il terzo era ammalato) partimmo e percorremmo 70 km a piedi fino a Velletri, da dove con un filobus arrivammo alla stazione Termini a Roma dove un treno, in partenza da mezzanotte del giorno 14 per Milano fu completamente occupato da noi soldati. Il 15 settembre, verso mezzogiorno, il treno si fermò alla stazione reggiana di Villa Masone, dove donne e uomini vecchi gridavano di non scendere a Reggio perché i tedeschi ci avrebbero arrestati e portati in Germania. Saltai giù dal finestrino e, ancora in divisa, mi trovai con lo zio dei fratelli Franchi, che aveva già una tuta. Andammo in via del Chionso dove parlai con il padre e la madre di Ovidio e Silvano. Mi diedero una tuta e una bicicletta e raggiunsi la mia famiglia sfollata in casa di un contadino vicino al Villaggio Foscato”.

Poi dopo varie vicessitudini Enrico Lelli si trovò a fare il partigiano nel cuneese nella Prima Divisione “Garibaldi” Brigata “Enrico Carandino”.

Nel dopoguerra, di nuovo insegnante elementare poi direttore didattico, è stato per decenni impegnato come militante del PCI, sindacalista della scuola; tra il 1951 e il 1976 ha ricoperto la carica di assessore e consigliere comunale a Reggio Emilia, vivendo direttamente, come assessore, i tragici fatti del luglio 60.

Il suo impegno come dirgente dell’ANPI è stato costante: nella Segreteria provinciale, come presidente della Sezione cittadina e poi, quando la salute si è fatta più precaria, come Presidente onorario, senza mai rinunciare, però, a dare il proprio contributo di idee all’associazione. Il suo impegno civile l’ho visto anche membro del Direttivo di Istoreco.

Vogliamo anche ricordare alcuni riconoscimenti di cui non ha mai fatto sfoggio: era stato nominato Gran ufficiale al merito della Repubblica e insignito di Medaglia d’oro al merito dal ministero della Pubblica Istruzione.

L’ANPI di Reggio Emilia e Istoreco si uniscono nel rivolgere ai famigliari del caro amico Enrico le più sentite e affettuose condoglianze.

I funerali si svolgeranno lunedì 17 marzo alle ore 16 al cimitero di Coviolo, dove è stata allestita la Camera ardente.

Anpi Reggio Emilia

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