NOTARI GIACOMO “Willy”

Giacomo Notari viene eletto nel 2002 Presidente provinciale dell’ANPI, dopo la guida di Giuseppe Carretti. Degli anni della sua presidenza voglio ricordare alcune delle decisioni principali alle quali ha contribuito.

Giacomo fu parte attiva del 14° Congresso nazionale dell’ANPI che si tenne nel febbraio 2006 a Chianciano, nel quale fu decisa una modifica statutaria per consentire anche ai non combattenti di iscriversi all’associazione. Fu una scelta ben meditata per permettere all’ANPI di continuare a vivere e quindi proseguire la sua missione di memoria attiva proiettata in un futuro nel quale, per ragioni anagrafiche, i partigiani e le partigiane non ci saranno più.

La seconda vicenda che vorrei ricordare è la costruzione, nel 2010, della scuola a Seilat in Palestina già martoriata allora dall’azione delle truppe israeliane che presidiavano in armi tutta la Cisgiordania, malgrado fosse un territorio riconosciuto ai palestinesi, ed estendevano illegalmente gli insediamenti dei coloni israeliani.

Con Notari l’ANPI di Reggio si è costituita parte civile nel processo, conclusosi nel 2011, per la strage di Cervarolo nella quale perirono 23 civili e il parroco don Battista Pigozzi. Giacomo non perse una udienza e condivise la gioia per la sentenza di condanna degli ufficiali della Divisione “Herman Goring”, che erano stati appoggiati dai militi della Guardia Nazionale Repubblicana. Tale sentenza costituì un atto di giustizia, seppur tardivo, atteso per troppo tempo.

Vorrei anche ricordare un’altra vicenda che aveva molto rattristato Giacomo e mi riferisco alla denuncia che aveva ricevuto per diffamazione a mezzo stampa dagli eredi del dottor Pietro Azzolini in merito ad un’affermazione che coinvolgeva il medico riguardo la strage di Cervarolo.

Nel maggio del 2012 il tribunale di Cremona “assolve Giacomo Notari dal reato di diffamazione aggravata”. I nipoti di Azzolini, non paghi, impugnarono la sentenza ma la Corte di Appello di Brescia, ha confermato la sentenza di primo grado.

 Giacomo Notari è stato l’ultimo partigiano presidente della nostra organizzazione. In quest’ultimo periodo sono scomparsi tanti partigiani ma da loro abbiamo ereditato una organizzazione forte, presente in tutto il territorio provinciale e sempre più impegnata a diffondere i temi della memoria tra le giovani generazioni.

Il suo insegnamento e quello di tutti i partigiani e le partigiane sarà per noi uno sprone a “non deporre le armi” pacifiche, ossia a raccontare sempre la verità su ciò che è successo, anche le verità scomode, sulla vera storia della Resistenza, del fascismo e del nazismo in Italia.

Dalle radici della Resistenza e dalla sconfitta del fascismo è nato il frutto prezioso della Costituzione Repubblicana. Una Costituzione antifascista nei principi perché fu proprio voluta con idee e valori contrari a ciò che aveva rappresentato il fascismo.

 

Il saluto della nipote Arianna

Ciao nonno, come dicevi sempre tu: Giacomo da Marmoreto. Oggi vorrei dire due parole su quello che ha significato crescere con te.

Un uomo semplice che ha attraversato mille battaglie interiori prima che esteriori e che è riuscito a portare il bene nella vita di tanti, prima di tutti nella nostra che siamo stati la tua famiglia. La nonna dice sempre che hai iniziato a stare bene quando siamo arrivati noi…si è riaperto il tuo cuore dopo tanto dolore causato dalla perdita prima di tua mamma e poi di Giuseppe. Hai fatto sempre tutto per noi e non potremo mai dirti grazie abbastanza per questo. Sei stato come un faro che ci ha guidati in tutti questi anni e se sono così oggi sotto tanti aspetti è merito tuo. Mi hai insegnato sempre l’onestà e il rispetto, a fare del mio meglio per aiutare gli altri, a combattere a testa alta per le mie idee e per ciò che è giusto. So che non sei andato via, sei solo da un’altra parte, sul tuo amato Cavalbianco e ci ritroveremo ancora e ancora. Adesso vola alto come ti meriti, noi continueremo a raccontare di te e delle tue azioni a chi non ha avuto l’onore di conoscerti.

Ciao Willy, la tua Ari.

 

Con le parole della cugina, (devo trovare il nome) abbiamo avuto conferma dell’approccio di Willy alla vita, al mondo ed alle persone: “…solo ora, raccontandolo, mi rendo conto che Giacomo, senza fare tanti discorsi e con la sola coerenza dei suoi comportamenti, mi dava le coordinate. Le coordinate per stare al mondo nel modo giusto, senza confondersi e scegliendo dove stare. Ed erano: avere cura del pezzetto di mondo che ci tocca, e rispetto e cura per le persone. Di tutte le persone. Il problema è essere all’altezza di queste indicazioni, però credo che quello che possiamo promettergli è fare del nostro meglio, tutto quello che possiamo, perché il loro lavoro e la loro fatica non vadano persi”.

 

Il Sindaco Massari ha ribadito l’impegno di Reggio, città medaglia d’oro della Resistenza, a curare e salvaguardare il lascito prezioso di Notari e degli altri partigiani che hanno dato vita ai valori della Costituzione.

 

Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Cervi: “…Abbiamo bisogno che resti con noi, Giacomo, perché c’è bisogno ancora oggi di Resistenza. Abbiamo bisogno di democrazia, che non è un lusso per i ricchi ma giustizia per i più poveri, uguaglianza per tutti, fratellanza universale. Abbiamo bisogno che resti con noi perché abbiamo bisogno di costruire la pace, che era la ragione per la quale ti sei messo a correre da ragazzo con un cuore forte, con un cuore grande.

Perché oggi abbiamo bisogno di correre come hanno corso questi ragazzi, che restano ragazzi per sempre. Anche per quelli che pensano che non ci sia più niente da fare. Perché loro sanno come fare, sanno accendere la luce e tenerla accesa. Tu ci hai resi migliori, hai reso migliore l’Italia. Grazie, grazie infinite, Giacomo, resta con noi.”

 

Per l’Anpi è intervenuta Anna Ferrari, Vice Presidente.

Giacomo da Marmoreto… Caro Willy

Il destino ha voluto che oggi, per tutti quelli che nell’ANPI hanno visto e vedono ancora oggi una casa, sia io a salutarti.

Proprio come tutte quelle volte in cui mi dicevi di prepararmi perché ti piaceva l’idea che a ricordarti nel tuo ultimo viaggio, fosse proprio la figlia del “TUO commissario politico durante la Resistenza”.

Non sono preparata, Non si è mai pronti a lasciare chi si è rispettato, nonostante sappiamo che, in realtà, non ci hai veramente lasciati: sei solo andato avanti su una strada che prima o poi percorreremo tutti. Fino a quel momento ci camminerai accanto, invisibile, ma sempre vicino. Avremo sempre la necessità di sentire la tua presenza, soprattutto durante le nostre battaglie. Perché sei stato l’espressione di una generazione che ha sempre creduto che il bene collettivo sia più importante dell’interesse personale.

Una generazione che non ha mai smesso di combattere per un mondo senza frontiere, senza ingiustizie sociali e, soprattutto, senza fascismo, sotto qualsiasi nome o forma si nasconda.

Giovanissimo hai saputo scegliere da che parte stare, la parte giusta, lottare per la libertà e le democrazie.

Sei stato per tutti una guida attenta e pacata, che ha saputo traghettare la nostra associazione verso l’apertura alle giovani generazioni, verso quei ragazzi che la Resistenza non l’hanno fatta, ma che hanno nel cuore quell’amore per la libertà e la democrazia che avete conquistato per tutti noi. Ci hai insegnato il significato dell’attualità di un moderno antifascismo da consegnare a quelli che verranno dopo.

Caro Giacomo, chissà se un giorno ci rincontreremo, in forme diverse. Dovesse accadere, sicuramente ti riconoscerò, perché mi racconterai ancora, del primo incontro con “Eros”, delle tre castagne ricevute da dividere per cena e di quanto io te lo ricordassi, per il rigore e l’impegno. Ciao Willy, grazie per averci ascoltato, per averci fatto capire, per le tue parole, per la tua disponibilità, per il tuo esempio.

Grazie per averci regalato la nostra libertà e la nostra democrazia. Grazie perché, insieme a chi ha lottato con te, ci hai insegnato che l’egoismo di pochi non deve prevalere, che la democrazia è faticosa e che nessuna conquista dura per sempre. Portiamo avanti la memoria, la nostra arma contro le nuove dittature. Ti ho voluto bene. Un abbraccio.

Un breve cenno biografico

Giacomo Notari nasce in una modesta famiglia montanara a Marmoreto di Busana.

A 17 anni, seguendo le orme del fratello maggiore, diventa partigiano nella 145” Brigata Garibaldi col nome di battaglia di “Willy”. Partecipa alle azioni della brigata impegnata a sabotare la statale 63 sia per i vari ponti dislocati in zona che per il passaggio delle truppe tedesche per le quali era una via strategica per lasciare la linea gotica.

Il fratello muore in battaglia l’11 marzo 1945 e Willy partecipa alle ultime drammatiche azioni, tra le quali la difesa della centrale elettrica di Ligonchio, salvata dal tentativo tedesco di distruggerla.

Il 25 aprile è a Busana per fare prigioniero il drappello di soldati tedeschi dislocati nella colonia estiva e per portarli in città, a porta Castello, luogo di raccolta dei prigionieri.

Nel dopoguerra aderisce al PCI e si impegna nella difficile attività politica e sindacale viste le misere condizioni nelle quali viveva la popolazione della zona montana.

Nel 1970 diventa sindaco di Ligonchio e vi rimane per 13 anni; in seguito assume l’incarico di assessore provinciale.

Un libro autobiografico, uscito nel 2010 e tradotto in tedesco per la distribuzione in Germania, racconta la sua intensa storia dal titolo Hai un cuore forte, puoi correre. Autobiografia di un partigiano montanaro, edizioni Consulta Librieprogetti.