3 – L’articolazione del progetto

 

Il progetto “Laboratorio storiografico” ha preso avvio nel 2020 su iniziativa dell’ANPI di Reggio Emilia e ha goduto nel 2020 e nel 2021 del sostegno della Regione Emilia-Romagna (Legge  Regionale n. 3, 3 marzo 2016). Nel 2021 la Federazione Italiana Operai Metallurgici e la Confederazione Nazionale dell’Artigianato, di Reggio Emilia, hanno aderito al progetto individuando nella piattaforma web uno strumento adeguato ai bisogni della propria organizzazione per la raccolta delle memorie orali degli anni ’60 e ’70.

Il compimento del progetto è previsto per il 2022, anno nel quale si prevede l’implementazione del repertorio documentale e la continuazione delle interviste in presenza.

L’ANPI ha costituito un gruppo di lavoro composto da Anna Ferrari, Antonio Canovi, Antonio Zambonelli, Azio Sezzi, Cleonice Pignedoli, Ermete Fiaccadori, Giovanni Rossini, Giuseppe Gherpelli, Giuseppe Pezzarossi, Laura Artioli, Riccardo Valeriani.

La conduzione degli indirizzi storiografici di ricerca e scavo documentale è stata affidata ad Antonio Canovi, insieme ai collaboratori dell’Aps “Eutopia” e a Laura Artioli.

Profilo di Antonio Canovi

Con la tesi di laurea, discussa nel corso di metodologia della ricerca storica a Bologna, si appassiona alla storia orale. Non in astratto, ma per rappresentare e interpretare in chiave di storia della memoria la vicenda del quartiere S. Croce a Reggio Emilia e del pòpol gióst che l’abitava. Al primato dell’orecchio, ha affiancato lo sguardo del geostorico e ne sono usciti diversi studi translocali improntati alla microstoria. Tra i titoli cartacei e video documentari più recenti che intersecano il contesto spazio-temporale della provincia reggiana e ne interrogano il paesaggio memoriale, possono risultare di qualche interesse in questa sede i seguenti titoli:
Carta d’identità storica, Scuola dell’Infanzia “Diana”, Istituzione scolastica del Comune di Reggio Emilia, 2016;
Hasta la memoria! S+p+o+r+t una certa idea di città, (84’34”), videocollana Fondazione per lo Sport, 2017;
S+P+O+R+T Script per una storia della memoria sportiva, a Reggio nell’Emilia, “Clionet”, 3, 2019;
Fatti e non parole? Quando le fonti orali diventano prova giudiziaria (Reggio Emilia, dopo il 1990), in Buone pratiche per la storia orale, a cura di Alessandro Casellato, EditPresse, Firenze, 2020;
• (con Lorenzo Bertucelli, in uscita) Emilie “rouge”, l’invention d’une communauté, dans Campagnes rouges. Politique et société en Limousine et en Toscane et Emilie-Romagne au XXe siècle, Presses Universitaires de Rennes.

 

Profilo di Laura Artioli

Dopo la laurea in filosofia, la sua vita professionale si è sviluppata su due binari paralleli: l’impegno in campo politico e socio-educativo e la ricerca in ambito storico e antropologico, dedicandosi in particolare alla storia dell’erranza e alla storia delle donne, in collaborazione con università e istituti di ricerca.  L’approccio alla prospettiva di genere come parametro di lettura delle vicende e delle memorie cittadine avviene sul principio degli anni Novanta, quando partecipa a una ricerca collettanea che prevede di misurarsi e confrontarsi con le fonti scritte ma soprattutto con le testimoni e le protagoniste (Paura non abbiamo. L’Unione donne italiane di Reggio Emilia nei documenti, nelle immagini, nella memoria, (con A. Appari, N. Caiti, D. Gagliani, L. Spinabelli), Ibc Emilia Romagna, Bologna, 1993).

Fra le sue pubblicazioni più attinenti:
Storia delle storie di Lucia Sarzi, Corsiero, Reggio Emilia, 2014.
Con gli occhi di una bambina. Maria Cervi, memoria pubblica della famiglia, Viella, Roma, 2020.
Una giovane attrice intelligente. Lettere di Lucia Sarzi (1938 – 1940), (con Luciano Casali), Viella, Roma, 2021.