24 aprile 1945 – Battaglia di Villa Aiola (Paverazzi)

Il triangolo Bibbiano-Cavriago-Montecchio diventa punto di confluenza delle colonne tedesche in ritirata verso l’Enza.

Nelle prime ore del mattino i sapisti ritiratisi da Cavriago si trovano completamente circondati dai tedeschi presso villa Aiola. I comandanti si riuniscono per esaminare la situazione e prendere una decisione. Il comandante del 1° distaccamento Gringo tenta una sortita a scopo di perlustrazione.

Intanto la casa dove si erano rifugiati i sapisti sbandati viene attaccata dai tedeschi. Nel combattimento cadono tre sapisti di Cavriago: Giulio Mazzali (Gim), Alberto Melloni (Carlo) e Gabino Pioli (Pippolo). Il sapista Armando Caramaschi (Avvenire), gravemente ferito, riesce a sganciarsi (ma morirà il 12 maggio). Altri sono fatti prigionieri e altri ancora riescono a sganciarsi lasciando sul terreno il fucile mitragliatore (che sarà tuttavia recuperato dal commissario del 3° battaglione Nino). I tedeschi richiudono i prigionieri nella porcilaia di una casa colonica. Verso sera fucilano quattro sapisti cavriaghesi: Gian Carlo Bolilauri (Lauro), Otello Galli (Aquila), Fabrizio Tagliavini (Tom) e Giovanni Terenziani Poletti (Ivo).

Truppe tedesche ammassate nella zona riescono ad attraversare l’Enza presso Montecchio, ma vengono decimate dall’aviazione alleata e dal fuoco dei partigiani parmensi (le stesse truppe saranno poco dopo annientate nella sacca Fornovo-Collecchio-Medesano). I sapisti sbandati di Cavriago si uniscono al 3° distaccamento volante comandato da Otello ed entrano con le avanguardie americane in Bibbiano, già liberata dai sapisti locali e dalla popolazione in sciopero insurrezionale.

Il distaccamento prosegue quindi verso Cavriago, che i sapisti rimasti nel paese e la popolazione, pure in sciopero, hanno nuovamente e definitivamente liberata dopo un rastrellamento che ha fruttato la cattura di alcune decine di tedeschi. I nazisti in ritirata colpiscono gravemente il civile Ildebrando Bellocchi, che morirà a Cavriago dopo 4 giorni. I prigionieri tedeschi vengono consegnati ai sopraggiunti alleati brasiliani.

In un manifesto del C.L.N. provinciale, redatto, composto e stampato da dirigenti del F.d.G. azionando a mano la macchina (per l’interruzione dell’erogazione di energia elettrica), si annuncia che i partigiani stanno per entrare in città avanzando da Scandiano, Quattro Castella e “Cavriago già liberata”.

(brano tratto da Cavriago antifascista, cornache 1922-1946 di Rolando Cavandoli)