REGGIO EMILIA è e sarà sempre ANTIFASCISTA, nessun spazio di agibilità politica al fascismo ed ai suoi tristi epigoni

Gen 10, 2016

Che la destra possa manifestare pubblicamente le proprie idee anche in una città Medaglia d’Oro per la Resistenza come la nostra è del tutto legittimo, perché è la Costituzione a permetterlo. Tuttavia se i contenuti che sono alla base della manifestazione indetta per il prossimo sabato 16 gennaio sono incentrati sul peggior revisionismo antistorico, che ancora una volta denigra e si fa beffa della Resistenza e dei partigiani, l’Anpi sente il dovere di esprimere tutto il proprio disappunto e la propria ferma condanna. Amaramente constatiamo che invece dei contenuti o una vera proposta politica, a quella manifestazione si preferiscono intenti pericolosamente provocatori, specie se dietro ad una mal celata riconciliazione, si esprime con una certa dose di ipocrisia, “piena” solidarietà a personaggi che sono tutt’ora sotto inchiesta per altre provocazioni e per i vandalismi avvenuti nelle scorse settimane e che le forze dell’ordine hanno scoperto. Pertanto come eredi della luminosa storia della Resistenza che nella nostra provincia ha dato ben 626 caduti innocenti, l’Anpi esprime soddisfazione nel constatare la volontà del sindaco Vecchi di non concedere Piazza Martiri del 7 Luglio, con tutto il suo drammatico portato storico, ad una manifestazione del genere e su questo sentiamo di sostenerlo apertamente. Vogliamo  ricordare a Vecchi che solo tre anni fa, alla vigilia del 25 aprile, quando era allora capogruppo in consiglio comunale, fece approvare il nostro ordine del giorno rivolto a tutti i comuni della nostra provincia, attraverso il quale chiedevamo alle istituzioni e lo facciamo ancora, di non concedere sale, teatri, piazze a chi ancora oggi non ha vergogna a sostenere le idee del fascismo condannate dalla storia e prima ancora dal nostro popolo.
Reggio Emilia è e sarà sempre antifascista, lo dice tutta la sua storia, da Camillo Prampolini, ai fratelli Manfredi, fino ai caduti del 7 luglio 1960, Reggio Emilia è la città dell’accoglienza e della solidarietà, da questi presupposti imprescindibili, nessuno spazio di agibilità politica deve essere concesso al fascismo ed ai suoi tristi epigoni.

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